Archivi categoria: Fotografia

Anna Dato – Il tramonto dell’anima

Il tramonto terreno dell’ anima.

Toccandoti con mano vellutata
ascoltai con delicatezza
il tuo mugulio di voce…
Se solo potessi stender le mani
per risollevarti, ed estrarti 
da costei gabbia corporale
in cui il fato ti avvolse,
lo farei senza traccia di esitazione.
Non vi sarebbe alcuna paura
di macchiar me stessa
dall’alone di morte
cui il male, ti sta avvolgendo.
Ti strinsi con voce
in un caloroso e
or delicato abbraccio
nel disperato tentativo
di lasciarti parte di me..
da portare nel tuo dolce e
meritato, eterno riposo.

Copyright © AnnaDato

” Il tramonto dell’anima “

Michelangelo Antonioni

Stamane tu dormivi ancora quando mi sono svegliato. A poco a poco uscendo dal sonno, ho sentito il tuo respiro leggero e attraverso i capelli che ti nascondevano il viso ho visto i tuoi occhi chiusi. Ho sentito la commozione che mi saliva dalla gola e avevo voglia di gridare e svegliarti perché la tua stanchezza era troppo profonda e mortale. Nella penombra la pelle della tue braccia e della tua gola era viva e io la sentivo tiepida e asciutta: volevo passarvi sopra le labbra ma il pensiero di poter turbare il tuo sonno e di averti ancora sveglia fra le mia braccia mi tratteneva. Preferivo averti così come una cosa che nessuno poteva togliermi perché ero il solo a possederla, una tua immagine per sempre. Oltre il tuo volto vedevo qualcosa di più puro, di più profondo in cui mi specchiavo: vedevo te in una dimensione che comprendeva tutto il mio tempo da vivere, tutti gli anni futuri e tutti quelli che ho vissuto prima di conoscerti, ma già preparato a incontrarti. Questo era il piccolo miracolo di un risveglio: sentire per la prima volta che mi appartenevi non solo in quel momento e che la notte si prolungava per sempre accanto a te, nel caldo del tuo sangue, dei tuoi pensieri, della tua volontà che si confondeva con la mai. Per un attimo ho capito quanto ti amavo, Lidia; è stata una sensazione così intensa che ne ho avuto gli occhi pieni di lacrime: era perché pensavo che questo non dovrebbe mai finire, che tutta la nostra vita doveva essere come il risveglio di stamane. Sentirti non mia, ma addirittura parte di me, una cosa che respira e che niente potrà distruggere se non la torbida indifferenza di un’abitudine, che vedo come l’unica minaccia. E poi ti sei svegliata e sorridendo ancora nel sonno mi hai baciato e ho sentito che non dovevo temere niente, che noi saremo sempre come in quel momento: uniti da qualcosa che è più forte del tempo e dell’abitudini.
Michelangelo Antonioni

Foto archivio web
Foto archivio web

Pedro Salinas – Alexander Yakovlev

C’è da sognar pian piano,
perché i sogni decidono
come fossero passi;
e si lasciano dietro
impronte così nette
che l’anima trasale
nel vedere la terra
riempita di intenzioni
che sono forse tombe
del nostro grande intento.
Sognare quasi in punta
di piedi perché l’eco
d’un sogno, o un piede duro
su un suolo così tenero
potrebbe far crollare
le favolose torri
di qualche Babilonia.
C’è da affinar le dita:
oggi tutto è di vetro
appena lo prendiamo.
Nella nostra altra mano
forse diventa polvere
prima del necessario
se la si stringe più
di un ricordo di carne.

Pedro Salinas
Amore, mondo in pericolo

Fotografia Alexander Yakovle
Fotografia
Alexander Yakovle

 

Mariangela Gualtieri – Federica-Mansfield

Sento il tuo disordine
e lo comparo al mio. C’è
somiglianza. C’è lo stesso slabbro
di ferite identiche. C’è tutta la voglia
di un passo largo in una terra
sgombra che non troviamo.
Sento il tuo respiro schiacciato
lo sento somigliante
ti sento piano morire
come me che non controllo
l’accensione del sangue.
Anch’io cerco una libertà che mi
sbandieri, una falcata
perfetta, uno stacco d’uccello
dal suo ramo, quando si butta
improvviso e poi plana.

Mariangela Gualtieri

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Fotografia “In the nature… ” by Federica-Mansfield

Enrico Mancini – Un abbraccio

E’  l’abbraccio una porta invisibile che appare d’improvviso quando due anime e due corpi si incontrano.
La porta attraverso il quale l’uno entra nell’anima dell’altro ma non c’è bisogno di bussare né di chiedere il permesso. E’ una porta che si apre nel momento stesso in cui si allargano le braccia verso l’altro in segno di amicizia e di amore.
E’ apertura ed io sono entrato per questa porta conduceva al tuo cuore, alla tua anima.
Anche tu hai fatto altrettanto.
Era una porta alta e larga
Non era stretta, perché un abbraccio si da con le braccia aperte e non strette.Varcata questa porta si entra in una dimensione di intimità, tale che nessun testo per quanto sia esplicativo può descriverne la sensazione.
Un angolo di Cielo.

Enrico Mancini

Foto archivio web
Foto archivio web

Amedeo Minghi – Leonid Tishkov Boris Bendikov

“Com’è notte
e come tu sorridi e chiedi:
” Cosa c’è, di bello?”
” Guarda le luci “,
dico io..
E in te si avvia
lo stesso brivido mio.
Ogni fiato avrà un respiro
accanto a sè.
Notte bella che si agita,
dolce dolce
fra le foglie degli alberi.
Le mie mani che,
ora immagino come in viaggio
sulla tua bella pelle bella bella
nella notte ormai…
Magnifica.
Com’è notte,
e quanti fanno quell’Amore
che noi qui..
…sfioriamo.
Viso di donna
e viso mio.
Stanchezze,
addio!
Ed il sorriso che invio,
mi ritorna in baci
e nutre il bacio mio.
Notte bella che,
si sprecano.
Belle bocche ma
non sanno che dicono..
Ma che dire se..
gli occhi parlano.
Sanno tutto
della tua bella pelle,
bella, bella…
nella notte ormai….
Magnifica…..

“Notte bella magnifica”

Amedeo Minghi

Amedeo Minghi  Leoni Tishkov Boris Bendikov
Amedeo Minghi Foto artistica by Leoni Tishkov Boris Bendikov

Pedro Salinas –

Si, al di là della gente
ti cerco.
Non nel tuo nome, se lo dicono,
non nella tua immagine, se la dipingono.
Al di là, più in là, più oltre.
Al di là di te ti cerco.
Non nel tuo specchio
e nella tua scrittura,
nella tua anima nemmeno.
Di là, più oltre.
Al di là, ancora, più oltre
di me ti cerco. Non sei
ciò che io sento di te.
Non sei
ciò che mi sta palpitando nelle vene,
e non è me.
Al di là, più oltre ti cerco.
E per trovarti, cessare
di vivere in te, e in me,
e negli altri.
Vivere ormai di là da tutto,
sull’altra sponda di tutto
– per trovarti –
come fosse morire.

Pedro Salinas

Photo: Sculpture at the entrance to the Monte Carlo Resort and Casino in Las Vegas
Photo:
Sculpture at the entrance to the Monte Carlo Resort and Casino in Las Vegas

Albert Camus – Daniel Murtagh

“Nel bel mezzo dell’odio, ho trovato che c’era, dentro di me, un invincibile amore.
Nel bel mezzo delle lacrime, ho trovato che c’era, dentro di me, un invincibile sorriso.
Nel bel mezzo del caos, ho trovato che c’era, dentro di me, un’invincibile calma.
Nel bel mezzo dell’inverno, ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate.”

Albert Camus

Foto artistica di Daniel Murtagh
Foto artistica di Daniel Murtagh