Konstantin Kacev è nato in Taschent (SSSR) nel 1967 dove ha vissuto fino al 1983 anno.
Ha continuato gli studi secondari a Skopje fino al 1986, e nel 1995 si laurea presso la Facoltà di Belle Arti – Skopje presso il dipartimento di pittura, conservazione e restauro.
Per molti anni aveva lavorato presso il Dipartimento di Cultura e conservazione specializzata nella tutela dei monumenti come freelance dipinto murale conservatore della Repubblica.
Dal 1999 si è trasferito nel suo studio e partecipa a numerose mostre in tutta la Macedonia e diverse mostre personali a Parigi ea New York nel 2005.
Vive e lavora a Skopje, Repubblica di Macedonia.
http://www.konstantinkacev.com/
Archivi del mese: Luglio 2014
Karen Lojelo – Christine Comyn
Lei aveva paura, aveva imparato che ci si può fare molto male quando si decide di lasciarsi andare, aveva provato a costruire dei muri altissimi e aveva imparato a nascondersi dietro mille scuse, ma se c’era una cosa di cui era stata sempre sicura, era di non volere rimpianti. Tutto, ma i rimpianti mai. Uccidono più delle pistole. Si muore e nemmeno ci si accorge di essere morti.
Karen Lojelo
” Tutto ma i rimpianti mai “
Stefania Lastoria – Vito Campanella
Oggi ho piegato i miei silenzi, ho stirato le emozioni e le ho riposte nell’armadio della mia anima in attesa della nuova stagione o di una rinnovata luce da abitare. Camminano lenti i passi del tempo, si fermano dentro un sorriso, si arrestano al suono di una voce, sobbalzano nel ticchettio di un pensiero sgusciato via dalla mente, chissà come e chissà quando. E mi disegno mani sulla pelle, quelle mani che non ho più su di me. Poi scrivo da sola le carezze che vorreie che non ho.
Stefania Lastoria
G. P. De Felice – Fletcher Sibthorpe
Godetevi il silenzio. Usatelo senza pietà. È l’arma più potente che avete, più crudele di qualsiasi parola.
G. P. De Felice
http://www.fletchersibthorp.com/
Alessia San Lorenzi – Justina Kopania
La vita è come un albero con tanti variopinti colori. Tanti perché la vita è varia: momenti belli, brutti, tragici o felici si alternano in continuazione e ciò che doloroso e interminabile appare un giorno, meno brutto e più accettabile ci appare il giorno dopo. Ci sono i rami forti per farci ben sopportare le tristezze e i momenti no; ci sono i rami sottili e delicati, perché tante volte ci sentiamo fragili e indifesi davanti a ciò che la vita ci presenta. C’è il tronco forte e sicuro perché tutti abbiamo un punto di riferimento che ci sorregge nei momenti in cui ci sentiamo precipitare. E poi ci sono le radici, perché tutti abbiamo un posto dal quale non vorremmo allontanarci mai.
Alessia S. Lorenzi
Poesia Diego De Silva – Mancarsi – Dipinto Doc Hammer
Ci censuriamo continuamente per paura di deludere,offendere, restare soli.
Non difendiamo i nostri pensieri e li svendiamo per poco o niente, barattandoli con la dose minima di quieto vivere che ci lascia in quella tollerabile infelicità che non capiamo nemmeno di cosa sia fatta, esattamente.
Siamo piuttosto ignoranti in materia d’infelicità, soprattutto della nostra.
Diego de Silva
P. Hoeg – Pierotti Stefano
Mi ascoltava. Ascoltava anche le mie pause, tutto, anche quello che non riuscivo a dire. Sedevamo lì, e io sapevo che questo si prova quando si è completamente accettati. Si siede accanto a un’altra persona e si viene capiti, tutto viene capito, e niente viene giudicato, e si diventa indispensabili.
P. Hoeg
Alessandra Silvestri – Erica Hopper
Accontentarsi…l’ho fatto per una vita…le briciole non sfamano, le briciole affamano.Le “briciole affettive” distruggono come un veleno lento. Non voglio morire per mano di altri, se proprio devo dare in pasto la mia anima a qualcun’altro preferisco deturparla di solitudine. Almeno avrò scelto un boia meno crudele.
Alessandra Silvestri
Pablo Neruda – Barbara Cole
Ho dormito con te tutta la notte Tutta la notte ho dormito con te vicino al mare nell’isola eri selvaggia e dolce tra il piacere e il sonno tra il fuoco e l’acqua Forse assai tardi i nostri sogni si unirono nell’alto o nel profondo In alto come i rami che muove uno stesso vento in basso come rosse radici che si toccano Forse il tuo sogno si separò dal mio e per il mare oscuro mi cercava come prima come quando non esistevi quando senza scorgerti navigai al tuo fianco e i tuoi cercavano ciò che ora pane, vino, amore e collera ti do a mani piene. Perché tu sei la coppa che attendeva i doni della mia vita. Ho dormito con te tutta la notte mentre l’oscura terra gira con vivi e con morti e svegliandomi d’improvviso in mezzo all’ombra il mio braccio circondava la tua cintura ne la notte ne il sonno poterono separarci. Ho dormito con te e svegliandomi la tua bocca uscita dal sonno mi diede il sapore di terra d’acqua marina di alghe del fondo della tua vita e ricevetti il tuo bacio bagnato dall’aurora come se mi giungesse dal mare che ci circonda. Pablo Neruda
Nahabed Kuciag – Leon Cogniet
E’ diventato sangue il tuo amore, è entrato in tutte le mie vene. La tua anima è entrata nella mia. Ho preso il coltello, ho cercato di dire vattene a quel sangue. Ma come immergere nella carne il coltello, come dire all’anima va’ via?
Nahabed Kuciag