Ma lui era uno di quelli che quando non ci sono più lo senti.
Come se il mondo diventasse ogni giorno un po’ più pesante.
@ Alessandro Baricco
Ma lui era uno di quelli che quando non ci sono più lo senti.
Come se il mondo diventasse ogni giorno un po’ più pesante.
@ Alessandro Baricco
L’amore è come la
fortuna : non gli piace che gli si corra dietro.
Theophile Gautier
” Non saprai mai ”
Non saprai mai che la tua anima viaggia come in fondo al mio cuore, dolce cuore adottivo; e che nulla, né il tempo,gli altri amori, gli anni,impediranno mai che tu ci sia stato, Che la beltà del mondo ha già il tuo viso,di tua dolcezza vive, splende nel tuo chiarore e all’orrizonte il pensiero lagonarra soltanto la tua serenità. Non saprai mai che porto la tua animacome una luce d’oro che rischiara i passi;che un pò della tua voce risuona nel mio canto.Dolce fiaccola i tuoi raggi,dolce braciere la tua fiammami insegnano il cammino dei tuoi passi,e un poco ancora vivi,perchè ti sopravvivo
Marguerite Yourcenar
Da trapezio a
a trapezio, nel silenzio dopo
dopo un rullo di tamburo d’un tratto muto, attraverso
attraverso l’aria stupefatta, più veloce del
del peso del suo corpo che di nuovo
di nuovo non ha fatto in tempo a cadere.
Solo. O anche meno che solo,
meno, perché imperfetto, perché gli mancano
le ali, gli mancano molto,
una mancanza che lo costringe
a voli vergognosi su una attenzione
senza piume ormai soltanto nuda.
Con faticosa leggerezza
con paziente agilità,
con calcolata ispirazione. Vedi come si acquatta per il volo?
Sai
come congiura dalla testa ai piedi
contro quello che è? Lo sai, lo vedi
con quanta astuzia passa attraverso la sua vecchia forma e
per agguantare il mondo dondolante
protende le braccia nuovamente generate?
Belle più di ogni cosa proprio in questo
proprio in questo momento, del resto già passato.
(Wislawa Szymborska)
Sappi in te stesso vivere soltanto.
Dentro te celi tutto un mondo
d’incanti, magici pensieri,
quali il fragore esterno introna,
quali il diurno raggio sperde:
ascolta il loro canto e taci!
Fedor Ivanovic Tjutcev
“Così è la mia vita, un affresco molteplice e variabile che solo io posso decifrare e che mi appartiene come un segreto. La mente seleziona, esagera, tradisce, gli avvenimenti si sfumano, le persone si dimenticano e alla fine rimane solo il percorso dell’anima, quei rari momenti di rivelazione dello spirito. Non interessa ciò che mi è accaduto, ma le cicatrici che mi segnano e mi distinguono.”
@ Isabel Allende – Paula
Nessuno è perfetto, ma ognuno è unico: questo rende prezioso il dono della nostra esistenza, perché nessuno potrà donare al mondo quello che portiamo noi.E ogni anno la primavera torna, per quanto l’inverno sia stato lungo e rigido. C’è una perfezione nel mondo, assoluta, così come c’è dentro di noi. Non si bussa alle porte, si aprono da sole se l’energia che si è impegnata è quella che poi permette il raccolto!La prossima volta che ti ritrovi a camminare per strada, anche se sei vestito in giacca e cravatta o hai i tacchi a spillo, prova a saltellare come fanno i bambini per qualche passo. Già all’idea ti vergogni? Devi aver avuto ben nascosto il tuo bimbo interiore per giudicarlo subito con un: “Questo non si deve fare!”. Ricontatta il bambino che c’è dentro di te e dedicagli due saltelli: ti ritroverai a sorridere e la tua innocenza sorriderà con te.Esprimiti liberamente nel tuo sentire, non aver paura di ciò che senti, anzi, tutto ciò che non esprimi può diventare risentimento verso te stesso, gli altri e il mondo.
@ Tiberio Faraci, Laura Goglio
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Scrivere, per esempio: “La notte è stellata,
e tremano, azzurri, gli astri, in lontananza”.
Il vento della notte gira nel cielo e canta.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Io l’ho amata e a volte anche lei mi amava.
In notti come questa io l’ho tenuta tra le braccia.
L’ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.
Lei mi ha amato e a volte anch’io l’amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Pensare che non l’ho più. Sentire che l’ho persa.
Sentire la notte immensa, ancora più immensa senza lei.
E il verso scende sull’anima come la rugiada sul prato.
Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
La notte è stellata e lei non è con me.
Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano.
La mia anima non si rassegna di averla persa.
Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
Noi, quelli d’allora, già non siamo gli stessi.
Io non l’amo più, è vero, ma quanto l’ho amata.
La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.
D’un altro. Sarà d’un altro. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.
Ormai non l’ho più, è vero, ma forse l’amo ancora.
E’ così breve l’amore e così lungo l’oblio.
E siccome in notti come questa l’ho tenuta tra le braccia,
la mia anima non si rassegna d’averla persa. Benché questo sia l’ultimo dolore che lei mi causa, e questi gli ultimi versi che io le scrivo.
P. Neruda
Le mie camminate,
i miei viaggi sono stati e sono ancora oggi, in fondo, una fuga; non la fuga del cittadino, non la fuga da se stessi, l’eterna fuga dall’interiorita’ verso l’esterno, ma proprio il contrario: un tentativo di fuga da questo tempo, da questo tempo della tecnica e del denaro, della guerra e dell’avidita’, da un tempo che pretende di avere splendore e grandezza, ma che la parte migliore di me non puo’ accettare ne amare,al massimo sopportare.
Hermann Hesse
D’un tratto gridò che non era il destino se il mondo soffriva, se la luce del sole strappava bestemmie: era l’uomo, colpevole.
Almeno potercene andare,far la libera fame, rispondere no a una vita che adopera amore e pietà , la famiglia, il pezzetto di terra, a legarci le mani.
Cesare Pavese
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