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Pablo Neruda – Dmitry G. Pavlov

“Se tu mi dimentichi”

Voglio che tu sappia
una cosa.

Tu sai com’è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono.

Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti a poco a poco.
Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.

Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi alla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.

Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie.

Pablo Neruda

Photographer Dmitry G. Pavlov
Photographer Dmitry G. Pavlov

 

 

Pablo Neruda – Omar Galliani

Ho dormito con te tutta la notte Tutta la notte ho dormito con te vicino al mare nell’isola eri selvaggia e dolce tra il piacere e il sonno tra il fuoco e l’acqua. Forse assai tardi i nostri sogni si unirono nell’alto onel profondo In alto come i rami che muove uno stesso vento in basso come rosse radici che si toccano. Forse il tuo sogno si separò dal mio e per il mare oscuro mi cercava come prima come quando non esistevi quando senza scorgerti navigai al tuo fiancoe i tuoi cercavano ciò che ora pane, vino, amore e collerati do a mani piene.Perché tu sei la coppa che attendeva i doni della mia vita.Ho dormito con te tutta la notte mentre l’oscura terra gira con vivi e con morti e svegliandomi d’improvviso in mezzo all’ombra il mio braccio circondava la tua cintura ne la notte ne il sonno poterono separarci. Ho dormito con te e svegliandomi la tua bocca uscita dal sonno mi diede il sapore di terra d’acqua marina di alghe del fondo della tua vita e ricevetti il tuo bacio bagnato dall’aurora come se mi giungesse dal mare che ci circonda.

Pablo Neruda

Omar Galliani Artist
Omar Galliani Artist

Pablo Neruda – Igor Zenin

E quando viene il sonno
a distendermi e portarmi
nel mio stesso silenzio,
c’è un gran vento bianco
che abbatte il mio sonno
e da esso cadono le foglie,
cadono come coltelli
su di me dissanguandomi.

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Fotografia Igor Zenin

E ogni ferita ha
la forma della tua bocca.

La terra

La terra verde s’è abbandonata
a tutto il giallo, oro, messi,
zolle, foglie, frumento,
ma quando l’autunno si leva
col suo ampio stendardo
sei tu quella che vedo,
per me è la tua chioma
che riparte le spighe.

Vedo i monumenti
d’antica pietra spezzata,
ma se tocco
la cicatrice di pietra
il tuo corpo mi risponde,
le mie dita riconoscono
d’improvviso, turbate,
la tua calda dolcezza.

Passo tra gli eroi
appena decorati
dalla terra e dalla guerra
e dietro loro, muta,
coi tuoi piccoli passi,
sei o non sei?

Ieri quando estrassero
dall’ímo, per vederlo,
il vecchio albero nano,
ti vidi uscire guardandomi
dalle torturate
e assetate radici.

E quando viene il sonno
a distendermi e portarmi
nel mio stesso silenzio,
c’è un gran vento bianco
che abbatte il mio sonno
e da esso cadono le foglie,
cadono come coltelli
su di me dissanguandomi.

E ogni ferita ha
la forma della tua bocca.

Pablo Neruda

 

Pablo Neruda – Valentin Rekunenko

Quando le tue mani vengono,
amore, verso le mie,
cosa mi recano volando?

Le tue mani

Quando le tue mani vengono,
amore, verso le mie,
cosa mi recano volando?
Perchè si son fermate
sulla mia bocca, d’improvviso,
perchè le riconosco
come se allora, anzi,
le avessi toccate,
come se prima d’essere
avessero percorso
la mia fronte, il mio fianco?

La loro morbidezza veniva
volando sopra il tempo,
sopra il mare, sopra il fumo,
sopra la primavera,
e quando tu posasti
le tue mani sul mio petto,
riconobbi quelle ali
di colomba dorata,
riconobbi quella creta
e quel colore di frumento.

Gli anni della mia vita
camminai cercandole.

Salii le scale,
attraversai le scogliere,
mi portarono i treni,
le acque mi condussero,
e nella pelle dell’uva
mi sembrò di toccarti.

Il legno d’improvviso
mi recò il tuo contatto,
la mandorla m’annunciava
la tua morbidezza concreta,
finchè si chiusero
le tue mani sul mio petto
e lì come due ali
terminarono il loro viaggio.

Pablo Neruda
( I versi del Capitano)

Valentin Rekunenko Artist
Valentin Rekunenko Artist