“Anima mia che metti le ali
e sei un bruco possente
ti fa meno male l’oblio
che questo cerchio di velo.
E se diventi farfalla
nessuno pensa più
a ciò che è stato
quando strisciavi per terra
e non volevi le ali.”
Alda Merini, Se avess’io
“Anima mia che metti le ali
e sei un bruco possente
ti fa meno male l’oblio
che questo cerchio di velo.
E se diventi farfalla
nessuno pensa più
a ciò che è stato
quando strisciavi per terra
e non volevi le ali.”
Alda Merini, Se avess’io
C’è nell’intimità degli uomini un confine
che né l’amore, né la passione possono osare:
le labbra si fondono nel terribile silenzio
e il cuore si spezza per amore.
Anche l’amicizia qui è impotente, e gli anni
pieni di felicità alta infiammata,
quando l’anima è libera e distratta
dal lento languore della voluttà.
Pazzo è colui che vi si appresta,
raggiungerlo è morire d’angoscia…
Ora puoi capire perché non batte
il mio cuore sotto la tua mano.
C’è nell’intimità degli uomini un confine
che né l’amore, né la passione possono osare:
le labbra si fondono nel terribile silenzio
e il cuore si spezza per amore.
Anche l’amicizia qui è impotente, e gli anni
pieni di felicità alta infiammata,
quando l’anima è libera e distratta
dal lento languore della voluttà.
Pazzo è colui che vi si appresta,
raggiungerlo è morire d’angoscia…
Ora puoi capire perché non batte
il mio cuore sotto la tua mano.
Ho detto alla mia anima di stare ferma, e di stare ad aspettare senza sperare.
Perché sperare sarebbe sperare la cosa sbagliata;
Di stare ad aspettare senza amore.
Perché l’amore sarebbe amore per la cosa sbagliata;
Ma resta ancora la fede.
Ma fede e amore e speranza sono tutte nell’attesa.
Aspetta senza pensare, perché non sei pronto per pensare.
E allora l’oscurità sarà luce, e l’immobilità danza.
Amore non dannarmi al mio destino
tienimi aperte tutte le stagioni
fa che il mio grande e tiepido declino
non si addormenti lungo le pulsioni
metti al passivo tutte le passioni
dormi teneramente sul cuscino
dove crescono provvide ambizioni
d’amore e di passione universale,
toglimi tutto e non mi fare male.
Amore non dannarmi
In testa ho paesi bianchi
e scale a chiocciola.
In testa ho clarini che volano
più veloci delle rondini
che tornano dall’Egitto.
E occhi languidi come barche
come le barche che vincono
il campionato dei fiumi
ho voci che mi chiamano
in idiomi che non capisco.
Mi chiamano laggiù dalle isole
e mi gettano ponti d’amore
ponti di giunco e di piuma
ho in testa dove passeggiano
i figli dei miei figli
e mia madre è ancora giovane
in testa ho paesaggi verginali
con grandi giocattoli gialli.
In testa ho un cielo aperto
con angeli a cavallo.
Raffaele Carrieri
” La civetta ”
Il regno delle donne
Cè un regno tutto tuo
che abito la notte
e le donne che stanno lì con te
son tante, amica mia,
sono enigmi di dolore
che noi uomini non scioglieremo mai.
Come bruciano le lacrime
come sembrano infinite
nessuno vede le ferite
che portate dentro voi.
Nella pioggia di Dio
qualche volta si annega
ma si puliscono i ricordi
prima che sia troppo tardi.
Guarda il sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole.
E se passa il temporale
siete giunchi ed il vento vi piega
ancor più forti voi delle querce e poi
anche il male non può farvi del male.
Una stampella d’oro
per arrivare al cielo
le donne inseguono l’amore.
Qualche volta, amica mia,
ti sembra quasi di volare
ma gli uomini non sono angeli.
Voi piangete al loro posto
per questo vi hanno scelto
e nascondete il volto
perché il dolore splende.
Un mistero che mai
riusciremo a capire
se nella vita ci si perde
non finirà la musica.
Guarda il sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole
dopo il buio ancora il sole.
E se passa il temporale
siete prime a ritrovare la voce
sempre regine voi
luce e inferno e poi
anche il male non può farvi del male.
La solitudine non è vivere da soli,la solitudine è il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi;la solitudine non è un albero in mezzo a una pianura dove ci sia solo lui:è la distanza fra la linfa profonda e la corteccia,tra la foglia e la radice.
Il tramonto terreno dell’ anima.
Toccandoti con mano vellutata
ascoltai con delicatezza
il tuo mugulio di voce…
Se solo potessi stender le mani
per risollevarti, ed estrarti
da costei gabbia corporale
in cui il fato ti avvolse,
lo farei senza traccia di esitazione.
Non vi sarebbe alcuna paura
di macchiar me stessa
dall’alone di morte
cui il male, ti sta avvolgendo.
Ti strinsi con voce
in un caloroso e
or delicato abbraccio
nel disperato tentativo
di lasciarti parte di me..
da portare nel tuo dolce e
meritato, eterno riposo.
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